
Cercare un riparo è forse uno dei gesti più antichi e al contempo intimi che mi sovviene ogni volta che penso alla pioggia. Sia una casa, un albero dalle spesse fronde, una capanna fatta di lenzuola. Un riparo è un momento di tenerezza, un abbraccio stretto e prolungato, un focolare che attende di riscaldarci. Certo è che la mia indole mi spingerebbe sotto l’acquazzone a infradiciare i capelli e gli abiti, a sentire pizzicare la lingua dalla gragnola fredda e pungente; a immergermi nella matrice-Madre da cui ho avuto vita. Purtroppo, per ovvi motivi, mi tratterrò dal farlo. Ma continuerò a godere della bellezza dei luoghi che ci ospitano offrendoci un riparo. Magari accanto a una lampada dalla luce calda e rassicurante.